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Lacio Drom. Una storia di alunni speciali.

Il 23 dicembre è stata inaugurata a Prato la mostra “Lacio drom. Una storia di alunni speciali. Sinti e rom a scuola – 1965 – 1977”.

La mostra ripercorre la storia delle classi speciali Lacio drom nelle quali, dalla metà degli anni 60 fino all’inizio degli anni 80 dello scorso secolo, in Italia, erano inclusi specificatamente gli alunni sinti e rom. La mostra rappresenta uno degli esiti finali del Progetto Nevo drom (A scuola: rom e sinti dall’esclusione al ri-scatto). L’obiettivo che persegue la mostra è quello di presentare dei documenti originali e di offrire una visione critica su quel particolare periodo storico con l’obiettivo di divulgare e problematizzare il tema e per investire su percorsi, scolastici e sociali, che si muovano verso logiche inclusive e interculturali.

Durante il precedente progetto, Storie nella storia, finanziato con i fondi dell’8 x 1000 dell’Unione Buddhista Italiana, che aveva avuto come obiettivo principale quello di raccogliere le testimonianze di rom fiorentini e sinti pratesi sui loro percorsi scolastici, la collega Eva Rizzin, studiosa e attivista sinta, ha ricevuto in donazione l’archivio delle scuole Lacio drom di Prato da colui che le aveva fondate, Don Mauro Rabatti.

Non ci è voluto molto per capire il valore storico e culturale di questa donazione tanto che ci siamo messi subito all’opera su una nuova idea progettuale. Con il Progetto Nevo drom, anch’esso finanziato con i fondi dell’8 x 1000 dell’Unione Buddhista Italiana, abbiamo cercato di mettere in luce un periodo particolare della storia dell’istruzione italiana per favorirne una rielaborazione che faciliti la creazione di condizioni di pari opportunità per le minoranze proprio a partire dall’esperienza dei rom e dei sinti.

Il rischio insito nel non problematizzare periodi critici della nostra storia riteniamo stia nel ripercorrere poi meccanicamente antichi e pericolosi sentieri.

I materiali che Eva Rizzin ha ricevuto in donazione ci hanno permesso di lavorare in questa direzione. Chi fondò le scuole Lacio drom non sapeva che stava rifacendosi a teorie pedagogiche e sociali che avevano caratterizzato il rapporto tra il nazionalsocialismo e le minoranze rom e sinti. Per questo crediamo che sia giunto il tempo di riflettere criticamente su questo periodo per problematizzarne il percorso sociale e culturale e non tanto per criticare le classi Lacio drom in sé.
La mostra, così come il sito Storie nella storia, indaga la storia recente delle classi speciali destinate a rom e sinti.
Le spinte che hanno portato il gruppo a lavorare in questa direzione sono state di ordine civile e morale. Come operatori sociali, come studiosi del tema, non vogliamo e non dobbiamo abbassare la guardia verso quelle tensioni presenti nella società maggioritaria che ancora tendono a marginalizzare socialmente e culturalmente i rom e i sinti, adducendo concetti stereotipati e comodi, e di fatto producendo disagio sociale, esclusione, conflittualità, disconoscimento di diritti e peculiarità culturali.