RICERCA UN PROGETTO

Rave di Modena: il racconto delle operatrici e degli operatori della riduzione del danno

Per meglio comprendere il clima di allarme acceso da una parte di mass-media e di mondo politico attorno al rave di Modena durante il ponte di Ognissanti, abbiamo posto alcune domande a Lorenzo Camoletto, Presidente Cnca Piemonte e Liguria, formatore e operatore specializzato nella riduzione del danno per Gruppo Abele di Torino.

Dato Lorenzo che hai partecipato al rave di Modena all’interno del progetto di riduzione del danno, puoi dirci come giudichi questo rave dal punto di vista degli interventi di riduzione dei rischi? Ci sono state differenze con altri interventi simili a livello di gestione di criticità, casi di aggressività, overdose, “bad trip”’?

La differenza principale rispetto ad altri recenti interventi in eventi simili o anche più grandi, e che ha aumentato le fatiche sia degli operatori in turno che di chi seguiva dall’esterno, è stata la pressione esterna legata all’incertezza. Ora, intendiamoci, l’incertezza è connaturata a questo tipo di eventi, e di conseguenza sull’organizzazione e la gestione degli interventi, ma stavolta c’era un sovrappiù che ha veramente messo a dura prova tutti i soggetti coinvolti.

Come hanno reagito i partecipanti al rave alla presenza degli operatori e all’offerta dei vostri servizi di riduzione del danno?

Manca ancora l’incontro di restituzione finale fra gli operatori presenti, tuttavia dai primi scambi avuti durante e subito dopo l’intervento, a parte alcuni episodi che sono stati difficili da gestire a livello individuale, si è confermato l’alto riconoscimento e gradimento della presenza della nostra equipe. Questo apprezzamento vale per i servizi offerti, dalla distribuzione di materiale di informazione e/o di conforto, al drug checking e al semplice supporto relazionale. 

Dopo parecchi anni di interventi e in particolare dopo questa stagione in cui, grazie alle reti nazionali, si riesce a intervenire in modo congiunto e a “coprire” tutto l‘evento, la nostra presenza è desiderata, cercata, data quasi per scontata. Direi che le recriminazioni sono maggiori quando manchiamo…

Veniamo all’attualità: cosa pensi della norma anti rave appena varata dal Governo, credi avrà un effetto deterrente su questi eventi?

Temo che come tutte le norme restrittive avrà più effetti iatrogeni che altro: si tradurrà in una marginalizzazione e frammentazione delle pratiche, che saranno più nascoste, meno raggiungibili e visibili e dunque con rischi più alti. 

Sarebbe importante sottrarre questi temi al confronto ideologico e magari ascoltare di più chi lo vive sul campo…