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Progetto Demetra: il diritto ad avere diritti

Il progetto Demetra attivato sul Fondo Asilo, Migrazione ed Integrazione 2014-2020, cui CAT Cooperativa Sociale ha partecipato attraverso varie attività, è in fase di chiusura. Coldiretti è stato l’ente capofila di Demetra, a cui hanno partecipato cooperative e associazioni del progetto regionale antitratta Satis, Università di Siena, Scuola Superiore Sant’Anna, Asgi e il Distretto socio-sanitario della Versilia. 

In questa ultima fase di progetto, si sono tenuti gli incontri pubblici di restituzione del lavoro svolto da parte delle realtà del privato sociale. Nelle tre iniziative co-organizzate da CAT Cooperativa Sociale, la prima a Firenze il 24 febbraio, la seconda a Pistoia il 7 marzo e l’ultima il 30 marzo a Prato, è stato possibile approfondire l’operato dell’Unità Mobile contro lo sfruttamento lavorativo.

Gli operatori dell’Unità Mobile, servizio attivo in tutta l’area metropolitana fiorentina, si sono focalizzati sulla prevenzione e sul contrasto dello sfruttamento lavorativo tramite attività di contatto e aggancio delle potenziali vittime. Grazie anche alla fondamentale presenza di mediatori linguistico-culturali integrati all’équipe, è stato possibile fornire informazioni, consulenze e accompagnamenti mirati a centinaia di lavoratori e lavoratrici stranieri. 

La metodologia adottata si è concretizzata nel portare il servizio in strada, accettando il setting delle persone che si intendeva raggiungere e informare. In particolare, con le persone coinvolte in circuiti di lavoro irregolare e di grave sfruttamento lavorativo è stata svolta un’intensa attività informativa e di consulenza, anche mettendosi in rete con associazioni, categorie sindacali, sportelli contro lo sfruttamento, servizi antitratta.

Tale metodologia di lavoro ha permesso dunque di intercettare anche una fascia di popolazione lavoratrice straniera irregolare o sommersa che difficilmente si rivolge ai servizi territoriali o ai sindacati. 

Il lavoro svolto dall’Unità Mobile di CAT in questi mesi ha così permesso da una parte di sperimentare nuove modalità di intervento sul fenomeno dello sfruttamento lavorativo, dall’altra di collaborare con varie realtà per la tutela dallo sfruttamento del target.