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Foromondo: percorsi di cittadinanza attiva

Foromondo è un progetto nato dalla collaborazione fra CAT e Cepiss, un’altra cooperativa fiorentina da tempo attiva nel lavoro sociale per la popolazione rom. Foromondo, attraverso un sito web, vuole proseguire un’esperienza nata più di 20 anni fa per rendere concreta l’inclusione sociale e i diritti di cittadinanza. Abbiamo rivolto tre domande all’équipe affinché ci spieghi meglio il progetto.

Da quali obiettivi nasce questo progetto, e in cosa si differenzia rispetto agli interventi precedenti, svolti negli ultimi anni, per la popolazione rom?

L’idea nasce dall’esigenza di rafforzare la comunicazione con le famiglie e le comunità costruendo una piattaforma web mirata, ma non specifica, per questa popolazione. L’obiettivo generale è quello di sviluppare o rafforzare percorsi di cittadinanza reale così come forme di confronto e dialogo interculturale.

Nel sito ci sono varie sezioni dedicate ai servizi fondamentali, come scuola, lavoro e salute. Quali sono le principali criticità ai fini dell’inclusione sociale, per la popolazione rom residente a Firenze, e come è possibile ridurle?

Le principali criticità sono quelle che risiedono negli stereotipi, nei pregiudizi della società maggioritaria. Tali pregiudizi di fatto possono limitare l’accesso a un’istruzione di qualità, al lavoro, così come la fruizione dei servizi pubblici in termini di pari opportunità. L’assenza a Firenze dei cosiddetti “campi nomadi”, luoghi che producono disagio sociale e sanitario e che rafforzano stereotipi e preconcetti, può facilitare l’inclusione sociale. Tuttavia stereotipi o pregiudizi, come quelli a cui sono sottoposti le popolazioni rom e sinti, sono difficili da decostruire essendo ben radicati nella nostra storia e nel nostro quotidiano. Per fare un esempio, poche sono le persone rom e sinti che si sentono libere di dichiararsi tali sul luogo di lavoro.

Il Coronavirus ha, fra le altre cose, costretto tutti a sperimentare nuove modalità di lavoro. Come si è riconfigurato il vostro intervento in questi mesi di epidemia?

Durante il lockdown siamo riusciti insieme alle famiglie a costruire una rete di supporto basata sulle reciproche relazioni di fiducia e i canali di comunicazione risultati più idonei e funzionali. Usando un numero già noto a molte famiglie, abbiamo creato un canale whatsapp per raccogliere i bisogni e fornire indicazioni su come accedere ai vari benefits. La stessa tipologia di comunicazione l’abbiamo utilizzata per supportare le famiglie che avevano difficoltà a relazionarsi con le scuole e le lezioni a distanza. I risultati sono stati davvero buoni. Questa tipologia relazionale è rimasta attiva anche oltre il lockdown ed è stata utilissima anche a rafforzare o creare nuove relazioni.